Descrizione
“Nessuno muore del tutto finché ne sia conservato il ricordo”: con questa citazione di Jorge Luis Borges la Presidente dell’A.N.P.I. sezione di Lanciano, Maria Saveria Borrelli, ha aperto il suo discorso, dopo la deposizione della corona al Monumento in piazza dei Martiri lancianesi, stamani, lunedì 6 ottobre. Un discorso limpido, che ha riportato in vita, attraverso un racconto vivido, avvincente e doloroso, coloro che, ottantadue anni fa, a Lanciano, diedero la vita per la libertà, contro l’oppressione nazifascista: i partigiani Vincenzo Bianco, Giovanni Calabrò, Giuseppe Castiglione, Achille Cuonzo, Remo Falcone, Adamo Giangiulio, Trentino La Barba, Giuseppe Marsilio, Guido Rosato, Raffaele Stella, Nicolino Trozzi, Americo Di Menno Di Bucchianico, Carlo Schoneim, Mons. Pietro Tesauri; e le vittime per rappresaglia: Maria Auricchio, Gilberto Cicchitti, Luigi Cioppi, Giovanni De Chellis, Gaetano Di Campli, Giuseppe Iacobitti, Dora Manzitti, Giuseppe Orfeo, Francesco Paolo Piccirilli, Leopoldo Salerno, Pierino Sammaciccia, Camillo Trozzi. Nomi, volti e storie che Lanciano ogni anno onora e non dimentica, in una cerimonia solenne e sentita, vibrante di emozioni autentiche che accomunano ogni fascia di età, ogni generazione. Erano, infatti, presenti a questa ottantaduesima commemorazione, le Autorità civili e militari, le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, l’A.N.P.I. di Lanciano, ma anche diverse rappresentanze di studenti della scuola primaria “Eroi Ottobrini”, della scuola media “Giuseppe Mazzini” e del Canadian College. Gli studenti degli Eroi Ottobrini si sono esibiti in un flash mob in piazza Plebiscito, mentre i ragazzi della III E della Mazzini hanno letto, presso il Monumento ai Martiri, alcuni testi da loro prodotti sugli eroi lancianesi, recando con loro anche dei disegni.
La mattinata si è aperta con il raduno, alle 9.30, in piazza dell’Arciprete (piazzale stazione) e la deposizione della corona al cippo del Colonnello Michele De Pasqua; il lungo corteo ha poi sfilato lungo corso Trento e Trieste fino al Monumento ai Caduti in piazza Plebiscito, dove si è ripetuto il rito solenne di deposizione della corona e di omaggio ai caduti. La manifestazione si è infine conclusa al Monumento agli Eroi Ottobrini posto in piazza dei Martiri lancianesi.
«La memoria è un dovere oggi più che mai» ha espresso il Sindaco Filippo Paolini nel suo discorso, sottolineando come «negli ultimi anni sembra che questa memoria nei contesti internazionali si sia purtroppo stemperata, la tragedia delle guerre è alle nostre porte», infatti ben 59 conflitti armati affliggono attualmente il mondo.
Significativo che quest’anno il Sindaco, accogliendo la richiesta dell’A.N.P.I. Lanciano, abbia fatto aggiungere alla lapide posta nel Monumento ai Martiri la dicitura del riconoscimento della Medaglia di bronzo al Valor Militare, concessa con Decreto Presidenziale del 16 marzo 1956 a Giovanni Calabrò, Giuseppe Castiglione e Achille Cuonzo.
«Combattere per la libertà è sublime» ha concluso il primo cittadino «e [dei Martiri Ottobrini] rimane a noi il loro olocausto, la loro giovinezza donata e l’amore che li unì nel cammino verso la libertà.» Parole che si aggiungono al richiamo posto in precedenza da Maria Saveria Borrelli sulla necessità di «ritrovare la strada di una umanità nella quale non alberghino più odi, risentimenti e ingiustizie».
Di libertà, pace, giustizia e dignità della persona ha parlato ieri, domenica 5 ottobre, nella sua omelia, anche S.E. il Vescovo di Lanciano-Ortona Emidio Cipollone, durante la celebrazione della Messa nel Sacrario dei Martiri Ottobrini. Nel corso del rito, al quale hanno presenziato il Sindaco, rappresentanti dell’Amministrazione comunale e dell’A.N.P.I., il rappresentante del Prefetto, autorità civili e militari, Associazioni combattentistiche e d’Armi, l’A.N.P.I. ha tributato un omaggio floreale (un garofano rosso) al Sindaco di Lanciano, ai discendenti degli eroi del ’43 e alla figlia del maestro Mario Bosco, poeta, insegnante e partigiano.